Madame Curie scopre il radio
Ai primi del ‘900 radiazioni ed elementi radioattivi erano da tempo ben noti al mondo della scienza come il football in Inghilterra.Madame Curie aveva ottenuto il Nobel per la scoperta di un nuovo elemento chimico, “il radio” un prodotto del decadimento dell’uranio, dotato di un’emanazione prodigiosa cui la scienziata attribuì l’ancora moderno termine di radioattività.Madame Curie ottenne il radio da minerali di uranio provenienti dalla Boemia (in particolare dalla  zona  di  Joachimstall).

Qui i sanitari locali  sfruttarono presto un  prodotto del radio, il  radon a fini curativi tramite terapie idropiniche e inalatorie.Il radon è un gas nobile inodore insapore e incolore facilmente mobilizzato dall’acqua di percolazione. Una volta all’aperto per differente pressione parziale si diffonde in aria. Poteva quindi essere facilmente inalato e bevuto alla fonte. Il radon è presente in varie concentrazioni in tutti gli ambienti chiusi, a sua volta decade in vari isotopi radioattivi fino al piombo stabile. Da quanto detto i minerali di uranio primari sono associati a minerali di radio ed al radon. Il calcio di inizio partita tra radioattività naturale e provincia Granda lo diede nel 1912 una studentessa, Pia Bassi segnalando all’Istituto di Mineralogia della Regia Università di Torino una strana incrostazione gialloverde presso la cava di Nivolano nelle alpi liguri monregalesi. Le analisi stabilirono fosse fosfato di calcio e uranio simile a quello del sito francese di Autun. Dal 1914 durante la prima guerra mondiale grazie al radio, Marie Curie promosse servizi di radio diagnostica per  l’individuazione  di schegge (tale        servizio non ha più cambiato il nome anche se non si utilizza più il radio) e di terapia radiante per le ferite. Negli ultimi tempi di guerra il rifornimento di radio dalla Boemia     risultò   impossibile  così la scienziata ispezionò la cava di Nivolano accompagnata da autorità militari italiane alla ricerca di nuove coltivazioni. Terminata “l’inutile strage” il ministero Armi e Munizioni ripose sul presunto giacimento speranze di sfruttamento ma dopo analisi, sondaggi e gallerie furono scoperti solo minerali secondari e acque radioattive. La scoperta delle acque radioattive sul calco di quanto accadeva in Boemia e in altri centri d’Europa portò all’apertura, prima della seconda guerra mondiale, del primo stabilimento termale che sfruttava il radon secondo la moda e le conoscenze dell’epoca.