L’impatto sull’economia
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia fu il
quinto Paese al mondo a implementare il Nucleare Civile.
Iniziarono già nel primo dopoguerra numerose ricerche
minerarie dalle Cozie fino alla Costa Ligure per l’uranio italiano (oggi
diremmo a Km zero)
Molti dediti alla dura vita rurale locale sperarono in un miglioramento
delle proprie condizioni socio economiche nei lavori presso tali ricerche,
mentre buona parte delle maestranze professionali
(minatori, brillatori di mine, …) provenivano da altre regioni.
Un giornale dell’epoca evoca la Febbre dell’Uranio
evocando il film di Chaplin sull’epopea della febbre dell’oro in nordamerica.
Probabilmente l’incremento di condizioni economiche e
nuove mentalità incisero sui costumi.
I minatori conosciuti erano maestri in:
geologia,
mineralogia,
chimica per l’analisi dei vari minerali nella roccia,
idraulica,
conoscevano le canalizzazioni delle acque
nelle miniere per evitare gli allagamenti,
esplosivi,
circolazione dell’aria,
strumenti
da scavo.